Acido folico alimenti

Acido folico

La vitamina B, comprende all’interno della sua classe di appartenenza, una serie di altre vitamine del medesimo gruppo. La vitamina B9, comunemente definita acido folico, è una sostanza indispensabile per il corretto funzionamento di alcune funzioni organiche. L’etimologia del nome deriva dal latino, specificatamente dalla parola “folium”, che tradotta significa “foglia”. La vitamina B9, fu scoperta nel millenovecentotrentanove, a seguito di una serie di studi effettuati su una forma di anemia. L’acido folico, è una vitamina appartenente al gruppo B, di tipo idrosolubile (si scioglie in acqua), assolutamente importante e necessaria per numerose reazioni chimiche e biochimiche. La scoperta dell’acido folico, ha una storia precisa e dettagliata. Fu per prima la dottoressa Wills a sperimentare suddetta vitamina su un campione di donne di origine indiana affette da una particolare forma di anemia. A seguito di una serie di esperimenti effettuati sulla molecola stessa, della quale venivano messe a punto le qualità e i benefici, l’acido folico, divenne una vitamina a tutti gli effetti e prese il nome di vitamina B9, nel millenovecentoquarantuno. Fu un ricercatore americano che ritrovò questa sostanza nelle foglie larghe di alcuni vegetali, battezzando cosi la vitamina B9, come acido folico. Ricerche lunghe e spasmodiche hanno permesso di incoronare suddetta vitamina quale regina del suo gruppo: una sua carenza, favoriva la registrazione di difetti del “tubo neuronale” del feto. Si comprese di conseguenza, che l’acido folico, va assunto in particolare dalle donne in stato di attesa, o da coloro che geneticamente potrebbero essere predisposti a deficit simili e affini. In gravidanza, questa vitamina diventa necessaria per il naturale e corretto sviluppo del feto, per cui le dosi di assunzione vanno aumentate notevolmente. L’acido folico infatti agisce in maniera immediata, favorendo la crescita del feto e la conseguente formazione della colonna vertebrale del futuro nascituro. L’acido folico, aiuta a livello preventivo anche a contrastare l’insorgenza di numerose patologie quali infarti, ictus, diabete ed infine del cancro. La sua molecola, funge dunque da barriera protettiva, favorendo il corretto funzionamento di numerosissimi meccanismi strutturali. L’organismo, utilizza la vitamina B9 per due funzioni specifiche: l’acido folico, contribuisce alla formazione corretta del feto, e consente allo stesso tempo di non contrarre patologie gravi come “l’anemia megaloblastica”, assolutamente pericolosa nella sua forma e manifestazione, poiché comporta la comparsa di globuli rossi eccessivamente grandi e quasi privi di emoglobina.
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A cosa serve l'acido folico

verdure e acido folico L’organismo umano, non è auto produttore di vitamina B9. L’acido folico, va necessariamente assorbito a parte, attraverso gli alimenti che lo contengono, o mediante una cura integrativa che ne favorisca l’assimilazione costante e completa. Le donne in gravidanza, devono dunque accertarsi che le dosi di assunzione siano giuste; il quantitativo giornaliero invece, è chiaramente più basso. Generalmente l’acido folico è contenuto in numerosissimi alimenti, quindi quotidianamente, avviene la naturale assimilazione e conservazione della vitamina all’interno dell’organismo. E’ necessario in ogni caso, tenere sempre sotto controllo la quantità effettiva assimilata e poi assorbita: l’acido folico infatti, tende a disperdersi con le fonti di calore; moltissimi cibi, durante la cottura disperdono la maggior parte del quantitativo di questa vitamina, per cui, l’organismo non trae alcun beneficio dall’assunzione di alimenti che lo contengono. E’ stato clinicamente testato e ampiamente appurato, che una cura esatta di acido folico in gravidanza, riduce notevolmente il rischio di malformazione e deformazioni del feto. L’acido folico va dunque assunto soprattutto nelle prime settimane di gestazione, quando avviene la formazione del feto e degli organi anche. Nonostante la teoria di prevenzione, spesso, la vitamina B9, risulta essere carente, e causa di conseguenza una serie di problematiche notevoli al sistema nervoso in particolare. Una carenza netta di acido folico, può comportare problemi reali come l’anemia, con modificazioni dei tessuti che comportano conseguenti disturbi all’apparato degli organi interni. In caso di carenze in fase di gestazione, le conseguenze possono essere anche malformazioni irreparabili come la spina bifida e malformazioni del tubo neuronale. L’acido folico, è contenuto in una grandiosa quantità di alimenti. La molecola presente nei cibi prende il nome di folato (da folium, foglia). L’acido folico, non viene distrutto dai processi enzimatici che si realizzano nell’apparato digerente. Esso viene assorbito principalmente dall’intestino, ed in seguito dal fegato.

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    Alimenti che contengono acido folico

    alimenti Gli alimenti che principalmente contengono acido folico, sono le verdure a foglia larga, come gli spinaci, i broccoli, la lattuga e ancora le uova, il latte, il lievito di birra. Si trova ancora nel pane bianco, nel pane nero, nel succo d’arancia, nelle carni, in alcuni tipi di pesce come il merluzzo, nelle patate. Poiché, l’acido folico risulta essere idrosolubile, è necessario che si conoscano anche i tempi di cottura di determinati cibi, poiché attraverso questo passaggio obbligatorio, la vitamina B9, potrebbe essere persa in parte o potrebbe quantomeno subire delle modificazioni notevoli. E’ dunque importante conoscere i tempi di cottura, e la persistenza effettiva dell’acido folico. Solitamente durante la fase di cottura, le verdure a foglia verde come i broccoli, gli spinaci, perdono più del cinquanta per cento dei folati. Ciò che viene dunque assimilato dall’organismo è solamente una minima parte della vitamina B9. Non solo la cottura, ma anche la metodologia di conservazione di alcuni cibi, può portare alla perdita dei folati. Per ovviare a questa problematica, è necessario effettuare un metodo preciso di conservazione o quantomeno sapere che ad una certa temperatura, i folati tendono a disperdersi. Durante la cottura, gli alimenti come le carni che contengono acido folico, tendono a conservare maggiormente questa sostanza a differenza delle verdure. Queste ultime, vanno cotte, ma dopo la stessa cottura è preferibile conservare l’acqua nella quale questa stessa è stata effettuata. Inoltre, le verdure, vanno cotte intere e non tagliate. Solitamente l’acido folico può anche essere incrementato mediante degli integratori specifici, che contengono suddetta vitamina. Una compressa al giorno, assimilata in maniera costante consente di migliorare l’apporto di questa sostanza, senza pericoli di dispersione. La vitamina B9 è presente anche nel grano e in alcuni cereali, nella pasta, in molte farine, nel pane. Sono tutti alimenti che contengono acido folico, e che quotidianamente sono presenti in maniera abbondante sulle tavole. E’ possibile che questi alimenti non contengano acido folico allo stato puro, ma è possibile che questo sia stato aggiunto a suddetti alimenti. In questo caso, è parecchio probabile che sull’etichetta venga riportata questa informazione specifica. In ogni caso, gli ingredienti sono sempre presenti, per cui, la presenza della vitamina B9 è appurabile. Poiché attraverso gli alimenti che contengono naturalmente un buon dosaggio di acido folico, risulta difficile che lo conservino, è necessario seguire dei suggerimenti specifici per assimilare anche quel minimo quantitativo contenuto nei cibi, affinchè il dosaggio integrativo sia minimo.


    Acido folico alimenti: Acido folico e benessere

    in gravidanza Per migliorare l’apporto di acido folico alla dieta, si possono inserire nella propria alimentazione alcuni cibi o bevande che contengono un buon quantitativo di acido folico. Il succo d’arancia naturale, contiene ottime quantità di acido folico, quindi a colazione, accanto ad una tazza di thè, e alle fette biscottate o ai biscotti, è bene aggiungere un succo naturale. Nei cereali, se questi vengono consumati a colazione, si può aggiungere un buon quantitativo di fragole, o si può ancora scegliere di non cuocere le verdure, ma di mangiarle crude tagliate a pezzetti. Anche se non messi in pratica sempre, per ragioni anche di gusto o di abitudini alimentari, è bene ogni tanto rompere gli schemi e assimilare gli alimenti che contengono vitamina B9, allo stato puro. Per quanto concerne la cottura, che solitamente apporta la perdita di acido folico, sarà necessario bollire le verdure in una quantità d’acqua esigua. Le verdure vanno si lavate, ma non lasciate in ammollo per un tempo eccessivamente prolungato. L’acqua assimila troppa vitamina B9, per cui è bene tenerla lontana dalle verdure in particolare. L’acqua della cottura delle verdure può essere riutilizzata anche per altri piatti o come condimento ad alcuni cibi. Oltre a tutti i cibi elencati sopra, esiste un’alta quantità di acido folico anche in alcuni legumi, come nei fagioli, le lenticchie ed i ceci, oltre alle zucchine ai peperoni, ai cavolfiori, al prezzemolo, al sedano e ai fagiolini. Anche la frutta contiene moltissimo acido folico. I frutti che maggiormente vengono utilizzati che possono apportare un buon quantitativo di suddetta sostanza sono papaia, melone, datteri, melone, fragole, lamponi, banane e anguria, dunque frutti principalmente esotici e rossi. L’acido folico, corrisponde in effetti alla sintesi della vitamina B9. L’acido folico infatti viene assimilato meglio dal corpo e favorisce i suoi naturali benefici. Per questa ragione è importante controllare il quantitativo e l’apporto giornaliero continuamente, anche grazie all’aiuto del proprio medico curante. In gravidanza infatti, il quantitativo degli alimenti e degli integratori, va stabilito di pari passo, e va rispettato onde evitare complicazioni. Il benessere dell’organismo, proviene infatti da una corretta alimentazione. Mangiare bene, e in maniera consapevole, significa tutelare il proprio organismo, e prevenire una serie di patologie che potrebbero risultare incurabili. Il meccanismo perfetto che sottende al benessere è dato dall’apporto nutrizionale di vitamine, minerali ed oligoelementi.



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