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La zona maggiormente a rischio, è quella inerente alla parte superiore della spalla, quindi relativa al muscolo sovra spinato, o meglio sono i tendini ad essere maggiormente interessati dalle lesioni. Queste lesioni possono essere di diversi tipi: solitamente se si presentano leggere, si riparano da sole; in questi casi, la terapia che viene consigliata è il riposo assoluto, che consenta ai tendini interessati dalle lesioni di ripararsi senza subire ulteriori lacerazioni. Se la lesione si presenta più accentuata ed non cicatrizzabile con una terapia farmacologica, sarà necessario intervenire chirurgicamente. Per comprendere il danno reale di una lesione, il medico, effettua degli specifici test, muovendo il braccio in diverse direzioni. Il test della cuffia dei rotatori, permette al medico, di comprendere la tipologia di lesione esistente e la presenza di ulteriori lesioni ai tendini limitrofi. Al paziente viene chiesto di sollevare leggermente il braccio, e di ruotarlo poi verso l’interno, se a seguito di una pressione effettuata dal medico, il paziente sente dolore, il test risulta positivo, e si potrà appurare la presenza di una lesione complessa, che va curata chirurgicamente. Altro test della cuffia dei rotatori, è la rotazione del braccio completa o semi completa verso l’esterno. In questo caso, se il paziente avverte dolore, significa che è presente una lesione all’altezza del sottospinato. Per comprendere se le lesioni sono presenti all’altezza del sottospinato, viene eseguito un altro test del movimento, che consiste nel far spostare al paziente il braccio verso l’esterno, uncinandolo e appoggiando la mano quasi sul fondo schiena. Da questa posizione, il medico, chiederà al paziente di sollevare la mano spingendola verso l’esterno, ma intanto egli stesso offrirà una pressione contraria, per controllare la quantità di forza del paziente nell’eseguire il movimento richiesto. Se il paziente cala di forze, o avverte dolore, è sicuramente presente una lesione all’altezza del sottospinato. Solitamente una volta effettuati i test, i medici, ci premurano di eseguire una risonanza magnetica, che permette di visualizzare il punto esatto della lesione e soprattutto la gravità della stessa. Altri risultati vengono forniti dai raggi X e dall’ecografia. In linea di massima, una sola indagine non consente al medico di eseguire una diagnosi precisa e corretta, per cui è sempre necessario integrare due tipi di test a confronto per avere un margine di certezza maggiore. La sintomatologia è abbastanza chiara: i pazienti lamentano difficoltà di movimento, dolore, spesso anche a riposo, o nell’effettuare movimenti come allacciare il reggiseno, pettinarsi o infilarsi una maglietta. Se il dolore e i sintomi si manifestano a seguito di un urto qualsiasi, è necessario applicare del ghiaccio e rivolgersi ad un medico, se invece compaiono a seguito di uno sforzo o a riposo, è necessario non sforzare la zona ed effettuare degli impacchi caldi, in ogni caso se il dolore persiste, anche se non è costante, è consigliabile chiedere un consulto medico.
Come abbiamo potuto constatare, non tutte le lesioni necessitano di un intervento chirurgico. Solitamente, a chi presenta disturbi legati alla cuffia dei rotatori, vengono prescritte alcune terapie come onde d’urto, laser e tecarterapia in grado di alleviare il dolore fino alla sua completa eliminazione.
Le onde d’urto sono onde acustiche ad alta energia che a contatto con la pelle provocano microtraumi necessari a riparare i tessuti danneggiati ed accelerare il processo di riparazione. Tra gli effetti delle onde d’urto troviamo l’aumento della produzione del collagene, la diminuzione della tensione a livello muscolare, la riduzione delle calcificazioni e l’incremento del metabolismo e della microcircolazione. La tecarterapia è un innovativo sistema di guarigione basato sulle moderne tecnologie che permette di attivare i naturali processi di riparazione dei tessuti fino ad arrivare agli strati più profondi della pelle. La terapia laser sfrutta l’energia scaturita dalla luce laser e la trasferisce ai tessuti danneggiati riparandoli e attivando il processo di guarigione preceduto dalla diminuzione del dolore, la riduzione dell’infiammazione e il riassorbimento dell’edema.
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