Secondo la teoria dei bioritmi la nostra condizione fisica quotidiana è condizionata dall’andamento dei cicli dello stato fisico. Il ciclo dello stato fisico dura 23 giorni. La storia del bioritmo vuole che a introdurre la durata del ciclo siano stati gli studi del dottor Fliess, il quale partiva dall’idea che la vita umana sia regolata da un orologio interno che regola la nostra salute e il nostro stato emotivo. Partendo dall’osservazione dello stato fisico e della suscettibilità nonché dalle emozioni provate da un gruppo di uomini e un gruppo di donne, egli arrivò alla conclusione che esistano due cicli di durata differente assegnando allo stato fisico un ciclo della durata di 23 giorni e a quello emotivo una durata di 28 giorni. I dati quantitativi erano il risultato di studi approfonditi e separati sui gruppi di sesso maschile e gruppi di sesso femminile. Al sesso maschile assegnò la durata di 23 giorni e a quello femminile quella da 28 giorni. Di conseguenza, l’essere umano, nei suoi stati fisico ed emotivo è la combinazione di elementi del sesso femminile e di elementi del sesso maschile. Detto altrimenti dal sesso maschile vengono elementi quali la forza e la vitalità, mentre a quello femminile elementi come la sensibilità, l’amore, il risentimento, la forza d’animo, la creatività, l’intuizione, tutti legati allo stato emotivo. Oggi ci sono correnti di pensiero che sono contrarie all’affidamento di tutti gli elementi riguardanti lo stato fisico alla sfera maschile e quelli dello stato emotivo alla sfera femminile. In ogni caso, l’importante è che si sia stabilita la durata dei cicli, che è il punto di partenza per la composizione e la successiva lettura del grafico a onde sinusoidali. Dopo il dottor Fliess, molti altri studiosi, tra cui il Dr Swoboda, il Dr. Telscher, il Dr. Hersey, il Dr. Bennet, hanno continuato gli studi sui bioritmi dello stato fisico e dello stato emotivo, fornendo prove alla già formulata teoria classica e aggiungendo nozioni quali per esempio quella del “giorno critico”, introdotta per la prima volta dal Dr. Swoboda. Il “giorno critico” è la tipica “giornata no”. Vale sia per lo stato fisico, sia per quello emotivo. È il giorno in cui il ciclo transita da una zona positiva ad una negativa, o viceversa, e ci troviamo in una forte condizione di instabilità, vulnerabilità e carenza. Il nostro stato fisico, durante tutta la vita, sarebbe dunque controllato da cicli che si susseguono, si alternano e si incrociano. L’onda sinusoidale del grafico parte da un punto zero che è la nostra data di nascita e nel piano, diviso in quattro quadranti, attraversa “zone” diverse. Le curve che si sviluppano verso l’alto rappresentano il raggiungimento delle zone positive, quelle cioè che si trovano sopra il livello dello zero. Al contrario, le curve basse segnano il raggiungimento di una zona al di sotto del livello dello zero e quindi una zona negativa. Il calcolo del bioritmo dello stato fisico spiegherebbe il perché a volte facciamo fatica a svegliarci per andare a lavoro, mentre altri giorni ci alziamo senza fatica ed affrontiamo la giornata come veri leoni. I giorni in cui ci sentiamo davvero “carichi” sono in realtà i giorni i cui sfruttiamo tutta l’energia che abbiamo accumulato a cui seguono giorni man mano sempre peggiori in quanto, secondo l’andamento del ciclo, abbiamo bisogno di un periodo per ricaricarci di energia. Insomma sono i giorni in cui abbiamo bisogno di più riposo, di svago, di meno delle fatiche fisiche. Nel ciclo di 23 giorni dello stato fisico ci sono 2 giorni critici, il primo all’inizio del ciclo, quando cioè si sente il passaggio dalla fine del ciclo precedente, e il secondo circa a metà ciclo, quando l’energia entra in fase di ricarica. Il ciclo dello stato emotivo dura, come detto, 28 giorni e si divide in due metà perfette da 14 giorni cadauna. Come per lo stato fisico abbiamo una fase di carica energetica ed una fase di scarica. Durante i giorni appartenenti alla curva alta ci sentiremo gioiosi, pieni di positività, particolarmente propensi ad amare, sereni e così via. Il contrario avviene per i giorni della curva bassa, in cui ci sentiremo pessimisti, infelici, instabili, irritabili. Ovviamente molto dipende anche dal carattere e dal temperamento personale. Ci auguriamo che l’altezza della curva possa per tutti sempre superare di molto la linea dello zero.
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All’inizio dello sviluppo della teoria dei bioritmi, esistevano solo gli studi sul calcolo del grafico a onde sinusoidali dello stato fisico e dello stato emotivo. A partire dai primi decenni del Novecento, vari studiosi osservarono che la vita umana non è solo ritmi di uno stato fisico ed uno stato emotivo, ma è anche il susseguirsi di fasi legate all’intelletto. Lo stato intellettuale regola la nostra creatività, la nostra concentrazione, la nostra capacità di svolgere attività impegnative intellettualmente, lo sviluppo delle nostre capacità. Il ciclo intellettuale dura 33 giorni e, come per gli altri cicli, si rappresenta con onde basse ed onde alte che indicano l’andamento positivo o negativo delle nostre capacità intellettuali. I giorni critici dovrebbero essere due: il primo e il diciassettesimo del ciclo. Durante i giorni critici ci sentiamo incapaci di seguire delle lezioni o di sostenerle, incapaci di assimilare nuovi concetti, mancanti di creatività, incapaci di prendere decisioni. Il consiglio è di far riposare l’intelletto. Insomma prendersi un po’ di tempo per ragionare, pensare e recuperare la nostra “forma intellettuale” migliore.
Oltre ai cicli sopraelencati, i quali sono quelli presi in considerazione per il calcolo dei bioritmi, alcuni studiosi hanno aggiunto altri cicli sono considerati secondari come per esempio:
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