Quando si ha il prolassamento della mucosa del retto, le emorroidi scivolano verso il basso e possono portare dolore. A seconda della gravità del prolassamento si stabilisce la cura che spesso corrisponde ad un intervento chirurgico. Le emorroidi si manifestano in entrambi i sessi nello stesso modo e con la stessa frequenza anche se nelle donne il rischio di questa patologia è maggiore, poiché durante la gravidanza, in particolare con il parto naturale, le emorroidi possono presentarsi a causa dello sforzo durante le spinte. Tra i fattori principali che causano la comparsa di emorroidi troviamo: aumento della pressione intraddominale durante il parto, alterazioni ormonali che influiscono sul tessuto vascolare ed effetto meccanico dovuto alla presenza del feto. Queste le cause per quanto concerne la gravidanza e il parto, le cause più generali invece sono da addursi alla presenza di disfunzioni intestinali come la stitichezza o la diarrea cronica. Le emorroidi possono essere causate anche da una vita sedentaria dalla postura, dall’abuso di alcool e nicotina, da uno sforzo eccessivo e dall’abuso di lassativi. Stare troppo seduti o rimanere troppo tempo in piedi porta a problemi di circolazione che possono comportare problemi come le emorroidi; i lassativi poi, l’alcool e la nicotina sono degli aggravanti notevoli.
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Per evitare la comparsa di emorroidi è importante anche seguire un’alimentazione corretta che non si basi su cibi irritanti come il peperoncino, gli insaccati, le spezie e il cioccolato. Le emorroidi non hanno una causa univoca, ragion per cui, per poterle prevenire è importante seguire una serie di consigli generali che migliorino al funzionalità dell’organismo e lo proteggano dalle malattie. In primis è importante condurre uno stile di vita attivo, evitando fumo ed alcool e puntando invece sullo sport quali: la corsa, la ginnastica dolce (pilates, joga), il ballo, il fit walking. L’alimentazione e l’igiene svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione delle emorroidi: acqua e fibre aiutano il miglioramento dell’intestino favorendone la regolarità mentre l’igiene personale evita non solo la formazione delle emorroidi ma previene l’insorgenza di pustole, ragadi e fistole.
La cura delle emorroidi non è unica ma variabile: nei casi più lievi ne esistono di diverse, alcune locali, alcune basate sull’alimentazione; nei casi più gravi l’unica soluzione è l’intervento chirurgico. E’ stato ampiamente testato che il problema generalmente viene risolto e soltanto nei casi più gravi il trattamento va ripetuto più volte. Il primo passo per la cura delle emorroidi è ridurre l’infiammazione cercando di restituire flessibilità alle pareti venose. L’alimentazione dunque, gioca un ruolo fondamentale in questa fattispecie, poiché deve favorire il defecamento senza dolore e sforzi eccessivi. Ingerire cibi particolarmente astringenti risulterà deleterio in questo caso poiché le feci tenderanno ad indurirsi portando dolore al soggetto colpito durante l’espulsione.Esistono in natura alcune erbe naturali che favoriscono il trattamento delle emorroidi prolassate: queste piante hanno proprietà astringenti e antinfiammatorie e favoriscono l’aumento del tono venoso. Tra queste elenchiamo il pungitopo che ha proprietà astringenti; l’ippocastano che è un anti infiammatorio e previene la formazione delle emorroidi, è inoltre utile per curare le lesioni della pelle. La corteccia di quercia bianca invece, ha forti proprietà astringenti e rafforza le pareti delle vene assorbendo le tossine ed effettuando un azione lenitiva dei tessuti infiammati. Altra pianta parecchio utilizzata per questa problematica è l’aloe vera che funge da ammortizzatore ed è inoltre importante poiché allevia il sanguinamento; la calendula di solito utilizzata come pomata è un calmante e un astringente utilizzato per tutti i tipi di ferite; la pulsatilla è un rimedio molto adatto per le emorroidi che si presentano durante il parto o durante il periodo mestruale; solitamente combatte il prurito e il dolore; anche lo zolfo è parecchio utile poiché calma il rossore nella zona interessata e dà una sensazione di freschezza. La pianta del crespino purifica il sangue e normalizza le funzioni del fegato e della colicisti.
Per le emorroidi più gravi è necessaria la chirurgia che si può basare su diversi principi tra i quali annoveriamo la legatura elastica, la scleroterapia e la terapia chirurgica. La prima è una tecnica attuata per le emorroidi di secondo grado che consiste nel legare i gavoccioli emorroidari. La scleroterapia prevede l’ignizione di prodotti curativi nelle emorroidi stesse. La terapia chirurgica è generalmente utilizzata nei casi più gravi e viene attuata in sala operatoria. In questo caso la regione anale essendo una zona assai sensibile e parecchio innervata può portare a forti dolori anche nel post operatorio poiché il taglio del grappolo emorroidale comporterà comunque dolore. Infine c’è un intervento denominato emorroidopessi che viene svolto all’interno del retto con lo scopo di fermare il sangue nei vasi delle emorroidi facendole uscire dall’ano stesso. In questo tipo di operazione non vengono effettuati tagli, infatti la chiusura dei vasi avviene con una sonda incorporata che dà un segnale sonoro preciso nel momento in cui individua il grappolo emorroidale. La conclusione di questa operazione prevede la sparizione della dilatazione di quei canali prima ingrossati e con la chiusura del flusso del sangue in quelle zone. Infine viene esportato, nell’eventuale presenza il tessuto emorroidale ceduto e prolassato. Questo intervento si attua in anestesia locale infatti viene effettuato in day hospital affinchè il paziente torni a casa anche dopo poche ore. Ovviamente la chirurgia viene scelta soltanto in casi parecchio gravi, ovvero quando le emorroidi non risultano più curabili localmente con pomate e terapie prescrivibili e locali.
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