La Colina è presente in diversi alimenti di origine sia naturale che vegetale, quali ad esempio il tuorlo dell'uovo o la soia, anche se fu sintetizzata per la prima volta nel 1866. Anche alimenti diversi dalla nostra tradizione alimentare quali lo zenzero e i germi di grano contengono Colina, una minima parte la si può reperire in moltissimi cibi, perfino nella lattuga ne sono presenti alcune tracce, ma quello che non è chiaro è se questo tipo di molecola sia alla fine assimilabile al livello intestinale per poter essere poi metabolizzata dal nostro organismo. Secondo alcune fonti poi, vi sarebbero alcuni alimenti che ne comprometterebbero l'uso e tra questi vengono annoverati alcool e caffeina. Ulteriore fonte di Colina per il nostro organismo è la lecitina, che in genere viene usata come additivo ma trova anche impiego come integratore alimentare. In commercio esistono diverse forme in cui viene prodotto questo integratore, si va dalle compresse alla forma liquida, che molti preferiscono perché priva di alcuni sgradevoli effetti collaterali.
La Colina è importante in diversi processi cellulari, e la sua azione si esplica, secondo recenti studi, anche in direzione farmacologica. Essa infatti sarebbe un importante epatoprotettore, cioè un protettore delle cellule del fegato, contro l'azione tossica di alcuni farmaci, aiuterebbe a mantenere una corretta funzionalità cardiovascolare, e conserverebbe una normale funzionalità nervosa, perché componente della Acetilcolina, che nei casi di malattie neurologiche, come la demenza senile o l'Alzheimer, diminuisce di concentrazione. Nuovi studi hanno però messo in evidenza l'importanza della Colina assunta in gravidanza; per quelle gestanti che l' hanno assunta regolarmente si è infatti evidenziata, in studi ancora in fase sperimentale, una migliore funzionalità del sistema nervoso dei nascituri nell'area riguardante la cognizione e la memorizzazione.
Come scritto in precedenza la quantità di Colina necessaria al nostro organismo è di 550 mg. giornalieri, con una lieve diminuzione per le donne, che devono metabolizzarne meno, e può essere assunta sia da fonti organiche che non, l'importante è non eccedere, poiché si potrebbero verificare spiacevoli effetti collaterali, quali ad esempio ipotensione, disturbi nella corretta funzionalità epatica e neurologica, oltre che diarrea e nausea. Chiaramente la Colina non deve essere assunta da coloro che sono sensibili a questo principio attivo, così come deve essere evitata da coloro che fanno uso di alcuni farmaci quali il metotrexate che ne riduce la metabolizzazione. Recenti studi stanno evidenziando una interazione della Colina con le Vitamine del gruppo B (6-9-12) che ne aumenterebbe l'azione protettiva a livello cardiologico e vascolare, ma ad ogni modo la sua assunzione va sempre effettuata sotto stretto controllo medico.
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