I vantaggi apportati da una terapia respiratoria, consistono in un netto miglioramento del sistema respiratorio stesso, da una maggiore risposta del sistema muscolare, da una capacità di lavoro maggiore, da prestazioni motorie soddisfacenti. Il livello di qualità della vita tende dunque a raggiungere uno standard costante, volto ad un’autonomia parziale o totale. La fisioterapia respiratoria, comporta dei sicuri miglioramenti, poiché non interviene solo sul livello della malattia in sé, ma anche sul piano muscolare e mentale. In moltissimi casi, le patologie polmonari, risultano incurabili. In questi specifici casi, la terapia medica, tenderà ad insistere su fattori diversi, che potranno comunque comportare un miglioramento della qualità della vita. I precisi obbiettivi da raggiungere mediante una fisioterapia respiratoria sono: un miglioramento nella respirazione, una maggiore capacità di eseguire esercizi, una riduzione del rischio di peggioramenti, un miglioramento sul piano psicologico, una maggiore consapevolezza di poter affrontare o convivere con la propria patologia. Prima di decidere la cura adatta, e quindi scegliere se optare per la terapia respiratoria, è importante effettuare una diagnosi specifica, che si basi su una serie di test. Il primo test da sottoporre al paziente è il test del cammino. Basandosi sulla specifica malattia, il paziente, dovrà percorrere un certo spazio in un determinato tempo. Durante l’esecuzione dell’esercizio, il paziente dovrà essere sottoposto ad un costante monitoraggio cardiaco, che permetterà di controllare le frequenze dei battiti del cuore, e l’ossigenazione del sangue. Quest’ultimo valore è da considerarsi fondamentale, e il suo range deve variare tra i novanta e i cento, senza scendere al di sotto. Nel caso specifico che questo accada, possono verificarsi affaticamenti e conseguenze anche più gravi. Il paziente va sempre controllato e supportato durante l’esecuzione del test, anche dal punto di vista psicologico, poiché è mediante l’incoraggiamento, e la consapevolezza di potercela fare, che il paziente potrà affrontare con maggiore serenità la prova.
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Il secondo test, coordina e misura la velocità costante che può essere mantenuta dal soggetto affetto da problematiche respiratorie. Il test, viene chiamato shuttle, e si attua in uno spazio che abbia un metraggio specifico: suddetto metraggio, dovrà essere percorso avanti ed indietro dal soggetto, ad una certa velocità. Se il paziente risulta in grado di effettuare tutto il percorso mantenendo una velocità costante, il test potrà essere considerato superato. Di contro, se la velocità non è mantenuta in maniera costante, il test dovrà essere ripetuto, o considerato fallito. Oltre agli specifici test, che vengono di norma somministrati per valutare la gravità della patologia, la prassi richiede la somministrazione di alcune valutazioni della dispnea in senso stretto: queste valutazioni, prendono il nome di scale, e misurano in maniera effettiva le potenzialità del soggetto di sopportazione del carico di lavoro e il livello di respirazione e di ossigenazione del sangue. Durante la somministrazione di questi test, è di fondamentale importanza calcolare il metabolismo aerobico del paziente, ovvero la capacità specifica dell’organismo di trasmettere ossigeno ai tessuti e allo stesso tempo di regolare l’attività cardiaca e lo sforzo. Sono tre per l’esattezza, le variabili che consentono di effettuare questo calcolo e che vengono prese in considerazione per individuare la costante e sono: la durata, la frequenza e l’intensità con le quali viene eseguito l’esercizio. Esiste un programma specifico, basato su un’attività aerobica costante e su una serie di esercizi a corpo libero, che garantiscono ottimi risultati anche per pazienti affetti da problemi di iperventilazione e problemi sul livello polmonare. Le attività vengono scelte in base alla problematica relativa al paziente in questione: a seconda del caso, verrà stilata una terapia, che si baserà su una serie di esercizi o cardio fitness. Il tappeto, la camminata in salita, lo step, o anche il semplice salire e scendere le scale, abbinati ad una serie di esercizi da effettuare a corpo libero che si basino sulla respirazione, aiuteranno a migliorare il proprio stato di salute. L’allenamento terapeutico, dura dai tre ai cinque mesi al massimo, e segue una parabola ascendente: il soggetto si allenerà inizialmente per pochi minuti, alternando pause effettive di fermo a momenti di attività. Il tempo della pausa, almeno in una fase iniziale, deve essere pari e non inferiore o superiore ai momenti di attività. L’allenamento dovrà aumentare nel tempo e nel lavoro di pari passo alle risposte fisiche del paziente.
La terapia respiratoria, va effettuata con la massima serietà e con una completa partecipazione fisica e mentale del paziente. E’ importante non saltare gli allenamenti, ma mantenere una certa costanza durante il tempo stabilito per la fisioterapia. A seguito di questa, il paziente dovrà portare avanti un’attività fisica maggiormente dura, affinchè i benefici della terapia non vadano vanificati, ma amplificati. Pur non essendo una terapia farmacologica, la terapia respiratoria, ha riscosso moltissimi risultati questo perché l’alimentazione e una sana attività fisica che sia idonea al caso specifico di un determinato soggetto, costituiscono la soluzione ideale alla maggior parte delle patologie respiratorie e non solo. Gli pneumologi, inizialmente scettici nei riguardi di questa nuova disciplina: nel corso degli anni però, hanno affermato il suo riscontro scientifico assoluto, proprio grazie alla mole dei risultati positivi apportati. I pazienti affetti da patologie respiratorie, nella maggior parte dei casi, presentano numerose altre patologie consequenziali o collaterali. La fisioterapia respiratoria, migliora l’autonomia del paziente apportando benefici, non solo a livello polmonare, ma a livello totale. La fisioterapia, non fa leva solo sul movimento inteso in senso sportivo, ma tende a stimolare la muscolatura, l’apparato cardio vascolare, l’apparato scheletrico, e il movimento toracico. Altro importante fattore riguarda le tecniche di rilassamento: il soggetto deve inizialmente entrare in confidenza con la sua malattia e con la terapia in questione, per cui, vengono praticate tecniche di stimolazione e rilassamento mentale e muscolare che favoriscano un migliore approccio psico-fisico. Solitamente la terapia respiratoria, favorisce anche un miglioramento della terapia farmacologica. L’organismo risponde meglio e più velocemente agli stimoli curativi in senso stretto, migliorando il benessere del corpo. La fisioterapia respiratoria è una risposta assolutamente innovativa e risolutiva per tutti i soggetti affetti da patologie bronchiali o polmonari, innocua, non dannosa e determinante dal punto di vista salutare.
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