Operazione al femore

Frattura del femore

Il femore è l'osso più lungo e voluminoso dello scheletro. Il collo è la parte più soggetta a fratture, per l'enorme carico ponderale a cui è sottoposto e per la sua conformazione. Nei soggetti giovani la probabilità di frattura si riduce per una notevole calcificazione del tessuto osseo. Negli anziani, invece, con l'avanzare dell'età si assiste progressivamente ad un impoverimento del calcio. I dati relativi alle fratture sono preoccupanti. I soggetti oltre i 70 anni, perdono irrimediabilmente la capacità di muoversi autonomamente. Solo il 30-40% dei pazienti riconquista la funzionalità dell'osso e l'indipendenza nelle normali attività quotidiane. Ogni anno si stimano oltre 600.000 fratture femorali nel nostro Paese. E' più frequente nelle donne, over 65. Si distinguono fratture composte e fratture scomposte. Le prime conservano il normale allineamento. Quelle scomposte possono essere esposte con perforazione dei tessuti muscolari. Vanno entrambe trattate con l'operazione al femore.
Struttura del femore

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Complicazioni

Radiografie al femore L'operazione al femore può evitare gravi conseguenze. La rottura comporta infatti complicazioni anche molto serie, come la morte. Negli anziani il problema viene preannunciato da una caduta determinata dall'osteoporosi. Per prevenire che ciò avvenga, assumere più calcio e vitamina D. La frattura al femore nel paziente anziano può sviluppare broncopolmonite ipostatica, cistopielite, flebotrombosi, necrosi asettica, vizi di consolidazione, pseudoartrosi. I sintomi più eclatanti della rottura sono roteazione dell'arto e dolore acuto ed aggressivo. La diagnosi si basa su un'osservazione attenta dei dati clinici. Le radiografie sotto diverse proiezioni confermano o meno i sospetti di una possibile frattura. Si riconoscono facilmente quelle scomposte, mentre diversamente per quelle composte si richiede maggiore attenzione. Le fratture si trattano solo chirurgicamente, con l'operazione al femore per ridurre gli effetti da immobilità prolungata.

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Operazione al femore

Operazione al femore Un lungo periodo di immobilità comporta complicazioni legate all'evento traumatico, come piaghe da decubito, problemi respiratori e circolatori, alterazioni psichiche, infezioni urinarie. L'operazione al femore ricostruisce l'articolazione all'anca, mediante l'impiego di supporti di vario tipo. Si diversificano in base alla gravità della lesione, all'età del paziente ed al tipo di frattura. Per le fratture mediali ci si orienta su l'endoprotesi con sostituzione della testa del femore. In alternativa, si opta per l'artoprotesi con sostituzione completa dell'articolazione dell'anca, testa ed acetabolo. Generalmente, ai pazienti in età superiore ai 60 anni, viene praticata l'artroprotesi. In soggetti oltre i 70 anni, invece, l'endoprotesi. Per i giovani si ricorre all'osteosintesi, un'operazione al femore che utilizza appositi chiodi e placche per mantenere collegati i segmenti ossei fatturati, fino alla formazione del callo osseo.


Riabilitazione dopo l'operazione al femore

Riabilitazione All'operazione al femore seguirà un percorso riabilitativo. Bisognerà correggere l'instabilità posturale post-intervento con esercizi propriocettivi, di potenziamento muscolare, esercizi di mobilità articolare e correzione dell'ipercifosi. Nelle persone anziane gli esercizi andranno personalizzati, tenendo conto dell'età, della struttura fisica e delle condizioni generali di salute. Inoltre, andranno valutati il grado di osteoporosi, l'abitudine all'attività motoria e lo stile di vita. L'esercizio fisico va eseguito regolarmente, costantemente, con una certa precisione e ripetitività anche nell'ambito domestico. In alcuni casi, vengono prescritti dopo l'operazione al femore degli ausili deambulatori, come girelli, bastoni, "sedia comoda" per il bagno, maniglioni per il trasferimento, corsetto dorso-lombare, calzature antiscivolo e con predisposizione a plantari specifici ed ortesi d'anca.




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