Nei soggetti che non praticano attività sportiva ci sono numerosi fattori che predispongono alla borsite trocanterica come: la coxartrosi, l'artrite reumatoide, l'amputazione delle gambe, le dismetrie degli arti inferiori, i piedi piatti, l'obesità, la gonartrosi, la degenerazione dei dischi intervertebrali lombari, una protesi all'anca, la troppa tensione dei tendini e dei muscoli dell'articolazione, la spondiloartrosi lombare. Il sintomo fondamentale della malattia è il dolore che si irradia in direzione dei glutei. Al contrario delle patologie dell'articolazione coxo-femorale, il paziente non avverte dolore all'inguine. L'intensità della sintomatologia dolorosa non è molto alta tuttavia si mantiene ininterrottamente per tutto il giorno. Il dolore è esacerbato da movimenti come l'accavallare le gambe, salire e scendere le scale e caricare il peso del corpo sul lato malato.
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In molti casi il medico riesce a diagnosticare la borsite dell'anca osservando come il paziente avverta dolore sulla parte quando è sottoposta a palpazione e pressione, a causa della ridotta mobilità articolare. L'esame ecografico conferma il versamento di liquido all'interno della borsa del gran trocantere, l'edema dei tessuti intorno e delle microcalcificazioni sull'inserzione dei tendini. La radiografia o la risonanza magnetica sono utili per escludere patologie dell'articolazione coxo-femorale. La diagnosi differenziale comprende anche determinate malattie dell'addome, la meralgia parestesica, cioè la sindrome da schiacciamento del nervo cutaneo femorale, e le patologie delle radici nervose lombari L1 ed L2. Sebbene la borsite trocanterica non sia una malattia molto seria occorre comunque non trascurarla, per evitarne il peggioramento e la recidiva.
La terapia dell'infiammazione negli individui sportivi richiede il riposo assoluto per 2-3 settimane. All'inizio possono servire gli antinfiammatori orali e l'applicazione di ghiaccio. Nel caso di dismetrie delle gambe può essere utile l'applicazione di ortesi plantare. Se il riposo non è sufficiente a risolvere il problema, lo specialista potrebbe ritenere opportuno un trattamento con infiltrazioni locali di farmaci cortisonici insieme alla fisioterapia. Nei casi più difficili può essere benefica la Tecarterapia, che stimola l'energia dei tessuti dall'interno. La riabilitazione prevede esercizi di stretching e movimenti con cavigliere per i muscoli adduttori. La prevenzione della borsite dell'anca può essere difficile perché spesso la malattia è provocata proprio dai ripetuti gesti dello sport praticato o dell'attività lavorativa.
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