È un frutto particolare e interessante. Oltre ad un buon contenuto di zuccheri semplici è uno dei pochi dalla buona dotazione di amidi: è quindi leggermente più calorico di altri (una banana media ha circa 105 calorie), ma non per questo deve essere evitato.
I suoi carboidrati complessi sono in realtà preziosi: per buona parte non sono digeribili e transitano indisturbati nello stomaco e nell’intestino. Sono poi accompagnati da una interessante quantità di fibre solubili (pectine), dalle molteplici virtù. Oltre a rallentare l’assorbimento dei glucidi, inglobano molti liquidi facilitando l’evacuazione regolare sia in caso di stitichezza che di diarrea. Non dimentichiamo poi la sua dotazione di fibra FOS, prebiotico atto creare un ottimo microbiota e prevenire l’insorgenza di tumori del tratto colon rettale.Ci sono molte altre ragioni per cui consumare questo frutto con regolarità.
La polpa è un’ottima fonte di carotenoidi, vitamina B6, polifenoli, manganese, biotina e antiossidanti in genere . La banana è però famosa in particolare per il suo contenuto di potassio. Aumentare l’apporto giornaliero di questo elemento è fondamentale nell’alimentazione moderna: la sua presenza è infatti in grado di bilanciare quella del sodio, abbondante in buona parte degli alimenti in commercio.La banana si rivela quindi una preziosa alleata nella lotta all’ipertensione e ai problemi cardiovascolari, ma anche per la nostra bellezza. Favorendo l’eliminazione del sodio ridurremo significativamente la ritenzione idrica con effetti positivi sulla nostra silhouette e sulla pelle a buccia d’arancia.Le banane, come tutti i frutti, vanno mangiate al giusto grado di maturazione, cioè quando la buccia è di un bel giallo acceso ed è cosparsa di piccole macchie marroni.
Molti sono abituati a cibarsene quando sono ancora molto compatte e quasi verdi: è fondamentalmente un errore. In questa maniera difatti ci priviamo di tutti i composti benefici che potrebbero fornirci; per di più la quantità di amido non assimilabile sarà maggiore rendendo pesante la nostra digestione, apportando in compenso una grande quantità di antinutrienti. Possiamo però acquistarle ancora acerbe per conservare più a lungo: essendo un frutto climaterico non ha bisogno di stimoli esterni per arrivare al giusto grado di dolcezza. Questa capacità viene però inibita se sono sottoposte a temperature molto basse: evitiamo quindi di metterle in frigorifero.
COMMENTI SULL' ARTICOLO