Le bacche del mirto vengono raccolte soprattutto nel periodo che va da fine autunno inizio inverno, non è un caso che in Sardegna, il luogo per eccellenza del mirto, il liquore si prepari proprio nel periodo di inizio anno. Bisogna dire inoltre che il mirto esisteva già in epoca antica, era il simbolo della bellezza e dell'amore, era spesso usato come ornamento durante i vari banchetti nuziali, era simbolo di buon augurio per gli sposi. I romani prediligevano questa pianta più per celebrare la pace e le varie vittorie. Il succo delle bacche poteva fungere anche da inchiostro per scrivere. Non bisogna assolutamente trascurare le varie proprietà benefiche che si ricavano dal mirto. Le foglie, i rami, i fiori e le bacche di questa pianta contengono il mirtolo, un olio che ha al suo interno molti principi attivi come il geraniolo, il mirtenolo, il canfene e anche Vitamina C, acido citrico e acido malico. Proprio per alcune sue proprietà il mirto, non solo in epoca antica, è sempre stato utilizzato come anche un medicinale naturale.
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Le foglie, se cucinate insieme al miele, possono ad esempio essere un ottimo rimedio contro le varie infiammazioni delle vie respiratorie. Cura insomma i vari malanni che si presentano soprattutto in inverno, raffreddore, bronchiti, mal di gola. Se assunto invece sottoforma di infuso esso può essere d'aiuto a chi ha problemi intestinali. Il mirto può essere utile anche per curare alcune infezioni legate alle vie urinarie come la cistite oppure può essere un efficace detergente per la pelle e aiuta anche a rinforzare il cuoio capelluto. Le proprietà benefiche e curative del mirto sono quindi molte e l'efficacia è stata testata anche proprio dagli stessi antichi che erano soliti curarsi grazie a questa pianta. Principlamente però il mirto ha una forte funzione balsamica e antisettica, in commercio esistono molti sciroppi a base proprio di mirto per curare il fastidioso problema della tosse.
Il mirto può essere un alimento mangiato come un semplice frutto, quindi appena cotto, ma le qualità migliori a livello di gusto le si possono assaporare quando lo si cucina. E' soprattutto con la carne che sia le foglie che le bacche del mirto vengono spesso utilizzare per insaporire il piatto, anche se in cucina non è sicuramente uno degli alimenti più utilizzati. Qualcuno avrà sentito parlare del porchetto arrosto al mirto, cucinato proprio grazie all'essenza primaria di questa pianta. Nel Lazio lo si usa soprattutto per aromatizzare i salumi, qui è famosa la salsiccia al mirto. Indubbiamente però il mirto è popolarissimo per il suo liquore ed è la Sardegna la regina assoluta di questo digestivo davvero molto efficace. A fine pasto, se vi recate in tutte le meravigliose località di quest'isola, vi sarà proposto sempre il liquore al mirto. Non sembra essere nemmeno un alimento molto calorico, 100 grammi di bacche di mirto contengono circa 20 calorie. Ovviamente però unito all'alcol, come nel caso del liquore, non è sicuramente un ingrediente poco calorico. Se qualcuno avrà intenzione di preparare un bel liquore di mirto fatto in casa vi proponiamo la ricetta tipica. Gli ingredienti sono: una bottiglia da un litro con al suo interno le bacche mature, una bottiglia di alcol da 90 gradi, 800 grammi di zucchero e due litri d'acqua. Per iniziare bisogna versare l'alcol nella bottiglia contenente le bacche del mirto e lasciare per circa venti giorni in infusione. Qui è necessario ogni tanto scuotere la bottiglia e aggiungere anche altro alcol. Dopo di che scolate le vostre bacche di mirto e conservate l'alcol. Lasciate poi bollire l'acqua con lo zucchero per qualche minuto e aggiungete le bacche. Lasciate poi raffreddare il composto e aggiungervi mezzo litro di alcol puro e quello rimasto dalla vostra infusione precedente, l'ultimo passo riguarda il filtraggio attraverso un panno di cotone e imbottigliate il tutto.
Con le bacche di mirto è possibile realizzare composte dolci o saporite. Quelle saporite possono accompagnare piatti a base di carne, mentre quella dolce è adatta per la prima colazione, stesa sul pane fresco. La base della ricetta è uguale: prendete 250 grammi di bacche pulite, mettetele in una pentola con 20 ml di acqua. Unite una grossa mela, lavata e tagliata a pezzi, lasciando la buccia e lasciate cuocere per 10 minuti. Trascorso questo tempo, passate il composto con il colino per eliminare gli scarti. La polpa così raccolta va rimessa in pentola e poi sul fuoco. Unite ora 200 grammi di zucchero e portate a bollore. Dopo 15/20 minuti verificate la densità della marmellata, quando avrete raggiunto il risultato desiderato, lasciate intiepidire e invasate in barattoli ben sterilizzati. Chiudeteli solo quando la marmellata sarà completamente fredda.
Per la variante saporita andranno aggiunti alcuni grani di pepe alla cottura delle bacche, dimezzata la dose di zucchero e unito il succo di un limone. I tempi di addensamento saranno un po' più lunghi in questo caso.
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