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Il fine ultimo del sesso resta quello di provare piacere reciproco. La coppia, che sia formata da due uomini, due donne o da un uomo ed una donna, ha questa voglia irrefrenabile di scoprire tutti i segreti legati all'atto sessuale. Rispetto agli uomini, le donne hanno sempre avuto più difficoltà nel raggiungimento del piacere, per una questione prettamente anatomica. Il pene, essendo un organo esterno, è più facile da stimolare rispetto alla vagina che invece ha una struttura molto più complessa. Da anni si parla, a proposito del piacere femminile, del punto g. Può sembrare a molti un'oasi di piacere assoluto quasi inesistente, per altri invece non è così. Sono stati effettuati diversi studi, ricerche ed anche test scientifici per capire il punto g, per riuscire a trovare questa zona situata all'interno della vagina capace di dare sfogo ad un piacere sessuale assoluto. Bisogna dire che nonostante i numerosissimi studi il punto g resta ancora oggi un vero mistero. Effettivamente gli studi scientifici non sono riusciti a trovare tale zona, eppure c'è chi è convintissimo dell'esistenza di questa parte erogena molto sensibile per le donne.
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Prima però di approfondire quest'ultima teoria, è bene chiarire il perché si chiami punto g. Il nome deriva da un ginecologo, Ernst Grafenberg, dove per g si indica proprio l'iniziale del suo cognome, al quale è stata affibbiata la scoperta di questo punto di estremo piacere per le donne. In questo caso però il ginecologo Grafenberg non ha mai parlato dell'esistenza di una zona all'interno della vagina in cui è possibile raggiungere il massimo del piacere sessuale. Erroneamente sono state praticamente travisate le parole di questo ginecologo e dal 1982 il punto g è diventato il mistero da scoprire per vari studiosi di sessuologia e non solo. Diverse donne hanno più volte tentato di capire qualcosa in più sul punto g, altre sono convintissime di aver effettivamente scoperto tale zona, anche se sembra davvero complicato da decifrare. Secondo i sostenitori dell'esistenza del punto g, questo è situato nella parte anteriore della vagina, un punto estremante sensibile che è capace di regalare piacere intenso alla donna anche per una durata maggiore rispetto al solito orgasmo.
Abbiamo detto più volte che dal punto di vista scientifico il punto g non ha alcun tipo di esistenza, ma è giusto anche approfondire la teoria di chi invece è convinto di aver individuato questo fatidico punto. La zona anteriore della vagina è quella in cui il punto g sarebbe situato, qui le terminazioni nervose che costituiscono l'organo genitale femminile sono più sensibili. Secondo alcune donne quando si sfiora questa zona del corpo si ha quasi la sensazione di dover urinare, ma questa è accompagnata da un fortissimo piacere. Secondo sempre questi fervidi sostenitori dell'esistenza del punto g, vi sono delle posizioni sessuali particolari che permettono di raggiungere più facilmente questa zona. Tra queste ritroviamo la pecorina, in cui la donna assume una posizione curvandosi a novanta gradi, con l'uomo che da dietro penetra all'interno della vagina, questo permeterebbe al pene di raggiungere più facilmente la zona anteriore dell'organimo riproduttivo femminile e quindi il classico punto g. Un'altra variante può essere la posizione del missionario, qui la donna si presenta distesa con l'uomo su di essa, ma è importante che le gambe della donna siano praticamente incrociate sulla schiena del proprio partner. Per alcuni la ricerca del punto g deve avvenire stimolando prima di tutto il clitoride, in una recente ricerca infatti sembra proprio che questo fantomatico punto non sia altro che la parte terminale del clitoride. La stimolazione del punto g può avvenire anche attraverso l'utilizzo di qualche sex toys, per le donne molto spesso infatti si riesce a gestire meglio il tutto facendo a modo proprio, senza dover dirigere il proprio partner sui movimenti da effettuare durante il rapporto sessuale, che a volte può essere davvero una cosa piuttosto fastidiosa.
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