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Pu essendo, nella maggior parte dei casi, quasi del tutto asintomatica, la piorrea porta con sé dei segnali che sarebbe opportuno non sottovalutare. Sensibilità dentinale accentuata, alitosi persistente, gengive arrossate e doloranti al semplice tocco, spostamento dei denti, sanguinamento e fuoriuscita di pus, rappresentano solo alcuni degli indici da tenere sotto controllo. Non presentando subito una sintomatologia dolorosa, la piorrea è accertabile attraverso una periodica visita odontoiatrica oppure sottoponendosi a un controllo radiologico combinato alla verifica dello stato dell'osso alveolare, della gengiva e del legamento parodontale. Nonostante le cause dell'insorgere della malattia restino ancora sconosciute, si presume che la piorrea inizi a manifestarsi con una maggiore formazione di placca dentale accompagnata da tartaro. I batteri, in questo modo, irritano le gengive in modo sempre più persistente, arrivando a distruggere l'osso e le gengive in modo lento ma inesorabile.
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Anche se in passato si faceva ampio ricorso alla chirurgia, oggi l'insorgenza della piorrea può essere evitata o, quantomeno, tenuta sotto stretto controllo. Oltre alla detartrasi professionale, altrimenti definita pulizia dei denti eseguita da un medico dentista e all'inevitabile igiene orale - con lavaggio dei denti ogni volta che si mangia, uso di filo interdentale e collutorio specifico per ogni fascia d'età - la piorrea può essere combattuta eliminando fumo e alcolici, per evitare che le tossine in essi contenute possano favorire il proliferare dei batteri, responsabili della lenta ma continua erosione di denti e gengive. Il primo passo da compiere è recarsi da un professionista del settore, odontoiatra o dentista, per sottoporsi a una sessione di rimozione di placca e tartaro al di sotto dei denti o all'altezza delle gengive. Nei casi meno gravi di piorrea, questo trattamento articolato in più sessioni e svolto grazie all'ausilio di un laser ad alta potenza, è sufficiente a ristabilire il corretto assetto del cavo orale, rimuovendo i batteri responsabili dell'infezione. La cura, tempestiva ed efficace, si rivela molto utile per debellare la malattia allo stadio iniziale.
Pur se presa in tempo, all'insorgere dei primi sintomi, la piorrea può richiedere qualche intervento di tipo chirurgico. In questo caso, però, il trattamento è invasivo e doloroso, sia nella fase dell'operazione sia nella fase del decorso post-operatorio. Gli interventi chirurgici possono essere di due tipi differenti, uno resettivo e l'altro rigenerativo. Nel primo caso, il chirurgo procede al rimodellamento osseo, realizzando una plastica gengivale; nel secondo caso, con l'intervento rigenerativo, l'osso e la gengiva possono essere recuperati, utilizzando biomateriali, ossa e membrane di tipo autologo, appartenenti allo stesso paziente. Ovviamente, la scelta di procedere a un trattamento piuttosto che a un altro, non è casuale: va valutato attentamente il grado di riassorbimento dell'osso e dell'infezione della gengiva. Per controllare le infezioni batteriche ed evitare penose recidive, il medico può ordinare la somministrazione di antibiotici, quali doxiciclina e clorexidina.
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