Il morbo di Dupuytren colpisce l'aponeurosi palmare di una o entrambe le mani. La diagnosi è possibile averla sin dal presentarsi del nodulo, che in genere è al centro del palmo della mano. All'inizio non crea nessun problema, ma nel giro di poco tempo la zona si ingrossa tanto da arrivare alle dimensioni di un paio di centimetri. Quando l'ispessimento arriva ai tendini, la situazione si complica ulteriormente, poiché le dita iniziano ad irrigidirsi verso l'interno. Le funzioni naturali della mano si perdono quasi completamente e diventa impossibile fare i gesti più semplici. Il morbo di Dupuytren è un problema genetico. Si ha la certezza matematica che dal padre la malattia passa al figlio. Certamente ci sono dei fattori fisici e ambientali che contribuiscono al suo verificarsi in un determinato periodo della vita.
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Il morbo di Dupuytren insorge in soggetti in cui è presente una certa familiarità a questa patologia. Il gene responsabile è un cromosoma autosomico, cioè uno di quelli non sessuali. La malattia non si trasmette sul ramo femminile o maschile, quindi può interessare indifferentemente uno o tutti i discendenti di una coppia portatrice della malattia. La sua prevalenza dominante significa che la malattia compare già dalla prima generazione, quindi se un padre ha questa malattia, molto probabilmente anche il figlio ne è portatore. Definita la natura genetica della malattia è necessario capire cosa accade perché si verifica in un determinato momento della vita. Esistono dei fattori di rischio, la presenza di malattie più o meno gravi a carico del corpo umano come il diabete, l'epilessia, l'alcolismo e il fumo.
Per guarire dal morbo di Dupuytren, la soluzione più usata è l'intervento chirurgico. Diversi sono gli interventi che possono essere eseguiti, tra i quali l'aponeurectomia, la fasciotomia, la fascectomia, la dermofascectomia e l'aponeurotomia percutanea con ago, anche se quest'ultima non risolve il problema e dopo alcuni anni il problema si rappresenta. Si tratta di interventi invasivi, lunghe cicatrici segneranno per sempre il palmo della mano. Inoltre è necessario per la ripresa dei movimenti naturali della mano effettuare un periodo di riabilitazione lungo circa sei mesi. Nel caso la malattia non sia ad uno stadio avanzato, ma sia al contrario presa allo stadio iniziale della formazione del nodulo è possibile evitare l'intervento chirurgico e procedere con una terapia farmacologica, non dolorosa, ma molto efficace. Consiste in una puntura di una sostanza chimica, chiamata Collagenasi di Clostridium histolyticom. Questo enzima scioglie l'ispessimento e la mano riprende le sue funzionalità.
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