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Nell’addome si concentrano organi importantissimi, che determinano la nostra salute e la nostra bellezza. Se stiamo bene dentro, anche fuori appariremo più belli. Il nostro aspetto esteriore non è altro che il riflesso di ciò che accade dentro di noi. Se avvertiamo un dolore ad esempio, tenderemo a cambiare espressione, a contrarre il viso, a sudare, a innervosirci. Tutto il nostro aspetto cambierà, poiché il dolore ci impedirà di stare bene. La presenza del dolore, inoltre, al contrario di quanti molti pensano, è assolutamente una benedizione: il nostro corpo infatti reagisce agli stimoli esterni ed interni, trasformandosi in una centralina di campanelli d’allarme che suonano ogni qual volta si avvisa un mutamento. Il nostro corpo attiva un vero e proprio meccanismo di difesa, contro il dolore. Se si avverte un dolore al ventre, in maniera preventiva si dovrà evitare di mangiare, onde evitare peggioramenti.
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Il dolore all’addome va distinto, studiato, compreso, analizzato. Essendo l’addome la sede principale di tutti gli organi dell’apparato digerente, bisogna individuare bene da dove proviene il dolore e di quale natura sia. Il dolore addominale può dipendere da una problematica che si è sviluppata nell’apparato digerente, quindi allo stomaco o all’intestino; questi possono essere affetti da bruciore, dolore acuto dovuto all’occlusione. La stipsi, (impossibilità alla defecazione) provoca dolore nel basso ventre, oltre che gonfiore e spesso senso di nausea. Esistono anche altre problematiche come l’emorragia del tubo digerente e l’infarto intestinale; in quest’ultimo caso, il sangue non defluisce bene nell’intestino e non può raggiungere i visceri. Il dolore può riguardare l’addome alto o basso. Nel primo caso, dunque, interesserà lo stomaco, il fegato, le vie biliari e urinarie, la colecisti. Nel secondo caso, si tratta sempre del colon, soggetto a problematiche di vario genere, come l’insorgenza di gas, stipsi, infarto. Quando avvertiamo il dolore, il nostro cervello, localizzando la problematica, attiva questa barriera, che è per noi l’avviso del fatto che qualcosa non va. Le informazioni del dolore, vengono prodotte dal sistema nervoso centrale; l’individuo dunque è in grado di capire che sta male, ed è in grado di localizzare il dolore; il sistema limbico invece, riguarda il sistema emozionale: se avvertiamo un dolore all’addome, andremo in ansia, avremo paura, ci sentiremo in agitazione, anche per incapacità di gestire il dolore stesso e decidere cosa fare.
La parte limbica, ci ricorderà la causa, come fosse un monito per la volta successiva. Dunque posti di fronte al piatto che ci ha causato problematiche nella digestione, attiveremo un meccanismo di difesa e di rifiuto, dovuto al ricordo del dolore e dell’indigestione. Il dolore può riportare a diversi organi e a diverse cause: pancreatite, appendicite, colecisti, indigestione, stipsi, occlusione intestinale, tumore allo stomaco, all’intestino, distensione gassosa, colon irritabile. Ovviamente il dolore potrà anche espandersi a tutto l’addome, e infatti bisognerà rivolgersi ad un medico per individuarlo e comprenderne le cause. Se ad esempio, mi reco all’ospedale per un dolore addominale, non dovrò in alcun modo essere anestetizzato da dolore, poiché questo, aiuta ad individuare la cura. Mentre il dolore passa, sotto morfina, il problema persiste, e può peggiorare! Il dolore è parietale quando è più acuto e riguarda gli organi come l’esofago, lo stomaco, l’intestino. E’ invece detto irradiato, quello che parte da un organo e si irradia per l’appunto anche ad altri organi per effetto dell’infiammazione. E’ superficiale, il dolore riguardante la muscolatura dell’addome. Sono i classici dolori degli atleti che allenandosi, mettono in circolo l’acido lattico e soffrono di stiramenti o piccoli strappi alla muscolatura addominale.
I pasti dovrebbero essere continui e leggeri, e non pochi e pesanti. L’abbuffata a pranzo, non aiuta a sentirci meglio, anzi, ci impedirà di condurre le nostre attività quotidiane con serenità, poiché ci sentiremo pesanti, infastiditi e anche parecchio nervosi. La colazione, in linea di massima dovrebbe essere abbondante ma non abbondante ed eccessiva, basata quindi su latte caffè e succo d’arancia, o anche un succo di frutta, accompagnato da fette biscottate con marmellata, o qualche biscotto. Se non si beve caffè e latte, anche un frutto in sostituzione va benissimo. A metà mattinata è bene mangiare uno yogurt, o un biscotto, comunque leggeri, e ancora a pranzo, carboidrati ma non in eccesso. Alle carni rosse, sono preferibili le bianche. Importanti sono i condimenti. L’olio e il sale in eccesso portano gonfiore e problemi di adipe in eccesso, sia sulla pancia che sulle gambe, insomma nei punti critici. E’ importante dosarli bene, anche per favorire la digestione. Il moto aiuta molto ad avere un addome sgonfio e bello da guardare. Ma maggiormente mirati sono gli esercizi, ovvero glia addominali veri e propri che agiscono sulla muscolatura dell’addome in sé direttamente.
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