Nel caso della mastite non puerperale le cause possono essere molteplici e dovute a svariati fattori, sia esterni che interni. Per prima cosa è importante non confondere la mastite con la mastodinia, un fastidio comune del seno (con indolenzimento e dolore diffuso), che si manifesta durante e dopo l'ovulazione. Nei casi più comuni, la mastite non puerperale può insorgere per una cattiva igiene personale oppure per l'utilizzo di reggiseni (in particolare quelli con ferretto) troppo stretti. Il sudore, infatti, favorisce il proliferare di batteri causa dell'infiammazione. Anche la posizione in cui si dorme la notte, che comprime il seno, o un forte stato di stress possono favorire il problema. Le ferite al seno e le ragadi rimangono comunque la causa principale di mastite, anche se non si allatta, specialmente nella fase della menopausa quando la pelle è più sottile e più sensibile. Nei casi più gravi può essere dovuta a diabete mellito, carcinomi o noduli.
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La mastite, seppur di facile riconoscimento, se non presa in tempo può portare a spiacevoli conseguenze. I tempi affinché l'infiammazione degeneri sono lunghi, quindi non bisogna preoccuparsi eccessivamente, ma è utile conoscere a cosa si potrebbe andare incontro in caso di trascuratezza dei sintomi. La conseguenza più frequente in caso di mastite non puerperale è l'insorgere di ascessi. I batteri, insinuandosi nella pelle sensibile, infiammano la ghiandola mammaria provocando l'insorgere di pus ed infezione batterica. Occorre agire tempestivamente per evitare che l'infiammazione diventi cronica e quindi si possa ripresentare a più riprese nel corso degli anni. Nei casi più gravi, la mastite è il segnale di un serio problema interno alla mammella, spesso preludio al carcinoma mammario. Una diagnosi precoce è dunque fondamentale.
La prima cosa da fare, in caso di dubbi o primi sintomi che possano far pensare a mastite non puerperale, è rivolgersi ad un medico. In caso di infezione batterica, con edema, lo specialista può proporre la somministrazione di farmaci antibiotici ed un'incisione chirurgica per ripulire la ferita dall'infezione. Se l'infiammazione è superficiale, senza ferite, ma nonostante la cura farmacologica il problema persiste, il medico può indagare più approfonditamente con esami specifici. In questo caso si procede con una mammografia, un esame diagnostico in grado di individuare anche piccole lesioni interne. Si tratta di un esame accurato, sicuro e efficace in grado di dare risposte in tempi brevi. Il medico, una volta ottenuti i risultati, potrà consigliare un intervento o meno. In qualsiasi caso, potete aiutarvi bevendo molta acqua ed effettuando assoluto riposo.
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