Si parla spesso di arte della seduzione, tecniche fisico-comportamentali da mettere in atto per la conquista di una persona. Non bisogna però scambiare l’arte della seduzione come un qualcosa di artificiale, di finto, altrimenti si commette l’errore di cui sopra. E’ chiaro come la seduzione sia una cosa estremamente innata, qualcuno la possiede in maniera molto più spiccata, qualche altro invece non riesce bene a renderla evidente. L’arte della seduzione ha lo scopo di far emergere la seduzione che è presente in ognuno di noi, si tratta di tecniche che non hanno il compito di creare una persona falsa, ma di contribuire alla fuoriuscita della propria interiorità più sensuale che a volte è davvero nascosta. Il credere di dover recitare una parte non è indubbiamente il modo migliore per rapportarsi all’arte della seduzione, non bisogna fingere di essere sensuali o di poter piacere, ma tutto deve partire dal proprio io, deve avvenire nel modo quanto più naturale possibile.
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L’arte della seduzione è uno stato interiore che appartiene a chiunque, ma per far sì che questo emerga è fondamentale darsi una spinta, provare a capire quali tecniche possano aiutare più di altre a sbloccarsi e riuscire in questo modo a conquistare la persona amata. Il primo approccio deve essere alquanto platonico, è l’incrocio di sguardi che può far comprendere sin dall’inizio se l’altra persona è realmente interessata. In genere il gioco di sguardi avviene in maniera naturale, anche se i più timidi hanno un po’ di difficoltà nel far uscire questa parte. Non bisogna che si attuino sguardi troppo evidenti, il tutto deve essere soft. Dagli sguardi poi si passa alle prime parole ed è importantissimo non strafare, non voler creare frasi ad effetto, che come si sa non esprimono la realtà di sé stessi, ma essere quanto più semplici possibili. Sembra assurdo, ma l’arte della seduzione si basa sulla semplicità. All’inizio basta parlare del più e del meno e se l’altro è interessato proporrà anch’esso qualche domanda e così da una cosa tira l’altra e si arriverà a parlare un po’ di sé stesso, lasciando però sempre spazio anche all’altro.
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