Scarlattina e gravidanza

Le caratteristiche della scarlattina

La scarlattina è una delle classiche malattie esantematiche dei bambini che si distingue dalle altre per essere causata da un batterio invece che da un virus. L'agente infettivo è lo streptococco beta-emolitico di gruppo A e, poiché ce ne sono diversi ceppi, avere avuto la malattia non assicura un'immunità permanente. La scarlattina non è una patologia grave e colpisce soprattutto i bambini tra 3 e 12 anni. Tuttavia può anche essere trasmessa a persone adulte, tra cui le donne incinte per le quali la malattia non è generalmente pericolosa e nemmeno per il nascituro. La scarlattina, il cui contagio avviene venendo a contatto con le goccioline di saliva del malato, si cura con specifici antibiotici e guarisce in 7-10 giorni. Per evitare di essere infettati occorre fare attenzione a starnuti, tosse e muco nasale degli ammalati e al contatto con i suoi bicchieri, piatti, posate e vestiti.
La tipiche macchie rosse della scarlattina

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I sintomi della scarlattina

La lingua a fragola rossa<p /> I sintomi della scarlattina sono la febbre alta, con brividi, mal di testa e di gola. Inoltre si verifica gonfiore alle tonsille e ai linfonodi del collo. La lingua assume un aspetto caratteristico: dapprima appare bianca con macchioline rosse (a fragola bianca) e poi rossa (a fragola rossa). Da questo colore scarlatto deriva il nome della patologia. L'esantema si manifesta prima su inguine ed ascelle, con piccole macchie rosse rilevate e quindi a tutto il corpo. Benché la malattia fosse in passato assai pericolosa, le moderne terapie mediche fanno sì che non ci sia alcuna complicazione, nemmeno per la donna incinta. Scarlattina e gravidanza non è quindi un binomio che deve spaventare se la paziente si sottopone a cure adeguate. Inoltre bisogna sottolineare che una donna su 4 si rivela immune alla patologia.


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Scarlattina e gravidanza: scarsi rischi per il feto

Una donna incinta<p /> Nonostante la scarlattina in gravidanza non debba destare preoccupazione, esistono dei rischi per il feto anche se sono molto bassi. Se la malattia è contratta nei primi 3 mesi di gravidanza e la donna assume gli antibiotici, il bambino non corre rischi. Soltanto in casi davvero molto rari la scarlattina contratta nelle settimane successive, e non curata, potrebbe potenzialmente infettare il feto ma non ci sono evidenze che lo dimostrino. L'unica possibilità reale che la malattia si possa trasmettere al nascituro si può verificare se la donna giunge ad un parto naturale avendo i batteri della scarlattina all'interno della vagina. In questo caso ci sono delle probabilità, per quanto ridotte, che il bambino sia infettato. Comunque il medico farà in modo che la paziente arrivi al parto già guarita dalla malattia in modo che non ci siano rischi che il piccolo possa avere problemi.


La prevenzione della scarlattina in gravidanza

Mamma incinta con bambino piccolo<p /> Anche se scarlattina e gravidanza non comportano rischi concreti di danni né per la madre né per il bambino, per la massima sicurezza è bene che la donna faccia attenzione a non contrarre la malattia. La donna gravida deve evitare di frequentare case e luoghi in cui ci sono persone infette né venire a contatto con oggetti toccati da loro. Lavare accuratamente le mani se si sono frequentati luoghi in cui è possibile che ci siano stati ammalati di scarlattina. La futura madre deve anche evitare di entrare in scuole, asili e mense perché ci sono alte probabilità che siano presenti bambini che possono trasmettere la patologia. La donna che ha figli piccoli deve fare in modo che non si avvicinino ad altri bimbi ammalati. Se la donna svolge un lavoro come infermiera, puericultrice, maestra e simili dovrà naturalmente fare ancora più attenzione.




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