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La sintomatologia che accompagna la manifestazione dell'idrocele riguarda prevalentemente un gonfiore ai testicoli. Questo gonfiore può essere da lieve a grave e a definirlo è soprattutto l'origine dell'idrocele. Più questa è seria, maggiore sarà il gonfiore che si manifesta. In vari casi, al gonfiore vero e proprio si associa anche del dolore testicolare così come degli arrossamenti a livello dello scroto evidentissimi anche ad occhio nudo. Alcuni uomini colpiti da idrocele riferiscono, in merito alla sintomatologia, di provare una sensazione di pressione direttamente in corrispondenza della base del pene. Sembra, inoltre, da indagini mediche condotte sui pazienti che i sintomi siano realmente più avvertiti durante la seconda parte del giorno (e quindi nel pomeriggio e nella sera) rispetto alla prima (ovvero la mattinata).
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Le cause che portano alla comparsa dell'idrocele sono differenti e dipendono essenzialmente dall'età del soggetto colpito. Nel caso dei neonati, la causa scatenante sta nel fatto che non si è chiuso il cosiddetto "dotto peritoneo-vaginale" ovvero quello che si trova tra l'addome e gli scroti e che consente ai testicoli di scendere in questi ultimi. Il liquido peritoneale, conseguentemente, ha via libera e si deposita nello scroto. Negli adulti, l'idrocele ha differenti tipi di causa. Innanzitutto può derivare dal dotto peritoneo-vaginale che, sebbene inizialmente chiuso, potrebbe essersi riaperto. Altra causa si può riscontrare nei testicoli infiammati a causa di traumi o infezioni (come ad esempio la tubercolosi). Anche la ritenzione idrica alle gambe e, più raramente, i tumori ai testicoli possono causare l'idrocele.
La precocità nel diagnosticare la comparsa dell'idrocele è di fondamentale importanza. Per questa motivazione, è altamente consigliato, una volta comparso il gonfiore testicolare o semplicemente il fastidio ai genitali, contattare il prima possibile il proprio medico di fiducia. La prima cosa che viene fatta è un esame obiettivo in cui il medico, con apposite manovre, verifica se esistono o meno delle anomalie. Seguono le analisi del sangue e delle urine per vedere se l'origine della patologia è, eventualmente, infettiva. Infine si esegue l'ecografia dello scroto. Nei bambini l'idrocele regredisce quasi sempre spontaneamente nell'arco di un anno. Questo avviene anche negli adulti entro 6 mesi. In alternativa si dovrà fare un'aspirazione del liquido o una cosiddetta "idrocelectomia", un intervento chirurgico per la rimozione definitiva del liquido.
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