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Spesso descritta come tachicardia dai pazienti, l'extrasistole viene avvertita come una sgradevole sensazione di accelerazione cardiaca o perdita di un battito. Un tuffo al cuore, uno sfarfallio o la sensazione che manchi il respiro per un attimo, sono questi i tipici sintomi dell'extrasistole. Queste sensazioni sono dovute all'anticipazione di un battito sul regolare ritmo cardiaco che subisce un rallentamento anomalo sulla successiva pulsazione (la pausa prolungata viene vissuta dal paziente come sensazione di morte o avvertimento di infarto imminente), ne consegue un battito energico ed una accelerazione del ritmo cardiaco per compensazione, soprattutto in caso di più episodi di extrasistole consecutivi. Una forte accelerazione cardiaca prende il nome di tachicardia parossistica o ventricolare con sudorazione fredda, dispnea, vertigini e svenimenti.
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L'extrasistole non ha sempre cause patologiche ma può semplicemente avere un'origine benigna priva di conseguenze sulla salute del soggetto. Le cause possono essere diverse, tra le più comuni vi sono gli stati d'ansia, soprattutto se improvvisi, che determinano un esaltazione del tono simpatico. Lo stesso accade in persone facilmente irritabili o in situazioni di stanchezza eccessiva, febbre o particolari momenti di stress mentale o fisico. Le patologie cardiache che determinano l'extrasistole possono essere il prolasso della valvola mitralica o una ridotta funzionalità aortica. Anche patologie non cardiache possono essere causa di aritmie come per esempio malattie gastriche, tiroidee, anemia o carenza di minerali come il potassio, ma vi sono anche cause non patologiche come il fumo, caffè, farmaci e bibite.
Per diagnosticare la natura dell'extrasistole, il medico curante prescrive un ECG (Elettrocardiogramma) e, se necessario, una visita cardiologica che determinerà la causa e l'entità patologica o meno dell'aritmia. In caso l'ECG non sia sufficiente a definire il disturbo si procede ad effettuare un esame più approfondito come l'ECG Holter che misura i battiti cardiaci durante le 24 o 48 ore successive. La cura viene definita in caso di natura patologica definendo una precisa terapia farmacologica a seconda della causa dell'extrasistole. I farmaci quindi possono essere ansiolitici, farmaci per ristabilire le funzioni tiroidee e digestive o ipotensivi per ristabilire la giusta pressione sanguigna. Nei casi più gravi si opta per l'applicazione di un pacemaker per aiutare il cuore a riprendere il ritmo corretto.
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