Il rivestimento dello stomaco e del duodeno è costantemente esposto al rischio di erosione da parte degli acidi gastrici prodotti dalla parete dello stomaco. Invece la parte inferiore dell'esofago corre questo rischio solamente in caso di reflusso dei succhi gastrici dello stomaco. Sono diversi i fattori e le cause che concorrono alla formazione di un’ulcera duodenale: in alcuni individui questo disturbo ha una vera e propria storia familiare e quindi si è maggiormente predisposti a questa patologia. Lo stress può svolgere un certo ruolo nell’aggravare un’ulcera già esistente. L'ulcera duodenale colpisce un individuo su dieci nel corso della vita e si nota una maggiore incidenza nei maschi rispetto alle femmine. La fascia della mezza età è quella più colpita e in genere è più probabile che compaia prima l'ulcera duodenale rispetto all'ulcera gastrica.
Molti individui colpiti da un'ulcera duodenale non presentano alcun sintomo, tuttavia, nella maggior parte dei casi, il sintomo più frequente è un dolore urente o profondo all'addome che a volte sveglia il soggetto durante la notte. Il dolore dell'ulcera duodenale è spesso alleviabile ingerendo cibo, ma generalmente ricompare dopo alcune ore. Altri sintomi sono la perdita dell'appetito (anche se, in certi casi, un'ulcera duodenale lo fa aumentare), eruttazione, dimagrimento, sensazione di gonfiore, nausea e vomito. In alcune situazioni possono svilupparsi complicanze, la più frequente delle quali è l'emorragia dell'ulcera; quando è abbondante, causa vomito ematico ed espulsioni di feci nere. In questo caso si tratta di un'emergenza medica. Raramente un’ulcera può perforare la parete posteriore del tubo digerente ed estendersi fino al pancreas. Se la zona colpita si trova sulla parete anteriore del duodeno, lo stravaso di succhi gastrici può causare peritonite, che produce dolore intenso e improvviso e rende necessario il ricovero urgente in ospedale.
Per favorire la guarigione dell'ulcera duodenale si assumono farmaci antiacidi che neutralizzano l'eccesso di acidità. Devono essere presi regolarmente, così da mitigare il dolore: inoltre, permettono di eliminare questo disturbo se assunti insieme alle altre misure di autoterapia. Se questo non avviene e i sintomi persistono, bisogna mettere in atto una terapia specialistica a base di farmaci antiulcera (ranitidina, cimetidina e famotidina), così da ridurre la produzione di acido. Invece se si assume sucralfato, si crea sull'ulcera duodenale un rivestimento protettivo. Nella maggior parte dei casi si guarisce nel giro di sei-otto settimane, mentre negli altri è necessaria una farmacoterapia a lungo termine; raramente il disturbo non si risolve assumendo farmaci e quindi si deve effettuare una vagotomia oppure un altro intervento chirurgico. In alcuni casi di perforazione si inserisce attraverso il naso un sondino per aspirare i succhi gastrici.
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