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L'indice glicemico degli alimenti ha una diretta influenza sulla glicemia, che nel corpo dovrebbe essere mantenuta costante. Se diminuisce troppo, l'organismo diventa letargico e affaticato, se si alza eccessivamente, il cervello segnala al pancreas di secernere più insulina, che fa regredire la glicemia convertendo lo zucchero in grasso in eccesso. Quando si consumano cibi ad alto IG si verifica un rapido innalzamento della glicemia, che migliora lo stato energetico e l'umore, ma il processo è seguito da un aumento di deposito di grasso, con successivo stato letargico ed aumento della fame. La valutazione dell'indice glicemico risulta importante quindi non solo nelle diete di dimagrimento ma anche in presenza di patologie diabetiche, dove l'incapacità di produrre insulina fa salire troppo la glicemia, con conseguenti problemi di salute supplementari.
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L'iperglicemia è la situazione in cui l'organismo ha un livello di zucchero nel sangue superiore al normale, l'ipoglicemia al contrario è lo stato di insufficiente quantità di zucchero rispetto al normale. Per i non diabetici, la condizione di un rapido aumento della glicemia (e il corrispondente aumento di insulina) può essere utile e vantaggioso. Dopo uno sforzo fisico intenso, l'insulina aiuta a spostare il glucosio nelle cellule muscolari, per aiutare la riparazione dei tessuti. Per questo motivo sussiste l'abitudine di consumare cibi ad alto indice glicemico (come le bevande sportive) subito dopo l'esercizio per accelerare il recupero. Non sono importanti solo i cibi ad alto IG ma anche la quantità di cibo che si consuma. L'IG combinato con la quantità genera il concetto di carico glicemico (CG).
L'indice glicemico è di particolare importanza per le persone diabetiche ma ha anche importanti implicazioni per la salute delle persone in generale. Le diete a basso indice glicemico sono state segnalate per migliorare l'equilibrio dell'insulina ed il livello di colesterolo nel sangue. Gli alimenti con IG inferiore a 55 sono considerati a basso indice glicemico, mentre un IG di 70 stabilisce il limite oltre il quale si definiscono i cibi ad alto apporto glicemico. Le ricerche hanno inoltre evidenziato che più è basso il valore dell'IG, più lento, graduale e sano è l'assorbimento di zuccheri nel sangue. L'indice glicemico miele è più basso di quello dello zucchero da tavola e quindi fornisce energia in un tempo relativamente più lungo. L'indice glicemico miele varia da 48 a 55, mentre l'IG del saccarosio può variare da 58 a 65, in relazione ai tipi.
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