Diottria

Definizione di diottria

La diottria è un’unità di misura. Serve in ottica per definire il potere di rifrazione di un sistema o di una lente. Misura la capacità di modificare la direzione dei raggi luminosi in entrata nel sistema ottico per farli convergere in un punto ad una certa distanza dal centro del sistema stesso. Questa distanza prende il nome di distanza focale e la diottria o numero di diottrie di una lente è pari al suo inverso espresso in metri. Quando una lente ottica pone il suo fuoco a un metro di distanza questo sta a significare che ha il potere di una diottria. Si può parlare anche di forza della lente espressa in diottrie. Non va confusa con gradi e decimi, misure che rappresentano altre particolarità dell'occhio. La diottria è quindi una caratteristica specifica del cristallino presente l'interno del nostro bulbo oculare.
Percorso luce lente

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Il funzionamento del cristallino

Cristallino anatomia occhio L’occhio umano è un sistema ottico biologico la cui lente naturale è rappresentata dal cristallino. Questo è un organo trasparente con la forma di una lente biconvessa. Insieme alla cornea, ci permette di mettere a fuoco gli oggetti grazie ad una serie di muscoli che partono dall'apparato ciliare che lo fanno contrarre variandone la curvatura. In questo modo l'occhio umano cambia continuamente la distanza degli oggetti messi a fuoco. In un occhio con vista normale la variazione di curvatura del cristallino avviene in modo istantaneo quando si passa dall'osservare lontano al leggere qualcosa da vicino. La luce, che penetra all’interno del bulbo oculare attraverso la pupilla, viene convogliata dal cristallino verso i fotorecettori che si trovano sulla retina per essere tradotti in immagini.

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Le diottrie dell’occhio umano

Tavola snellen Le lenti possono essere positive o negative a seconda che ingrandiscano o diminuiscano l’immagine. Le diottrie ne definiscono la potenza di refrazione, ovvero di rifrazione. L’occhio umano nella sua normalità e a riposo è una lente positiva e il suo potere di refrazione complessiva è pari a 59 diottrie. Il decimo invece è l'unità di misura per misurare il "visus" o "acutezza visiva". Si misura con il classico test che si compie dall'oculista quando si leggono le lettere sulla tabella di Snellen. Queste lettere sono state studiate apposta per misurare l'acutezza visiva tenendo fissa la distanza dell'osservatore. I gradi invece si riferiscono in particolar modo ad un difetto visivo che prende il nome di astigmatismo. Per correggere questo difetto si usano delle lenti cilindriche disposte a varie inclinazioni rappresentate appunto da gradi.


Diottria: Correzione di eventuali deficit

Migliorare vista occhiali I difetti di diottria più comuni legati al malfunzionamento del cristallino sono la miopia, la presbiopia e l'astigmatismo. La miopia può manifestarsi anche in età infantile legata ad uno sviluppo non perfetto del bulbo oculare, che si presenterà leggermente più lungo. Questo difetto della vista può essere corretto con l'uso di lenti compensative o con intervento chirurgico laser. Questo intervento consiste in un leggero assottigliamento della cornea per diminuirne la convergenza. In età adulta si tende a soffrire di presbiopia, legata ad una perdita di elasticità del cristallino stesso che avrà quindi più difficoltà a contrarsi. L'astigmatismo spesso è congenito. Tutti questi difetti portano l'occhio ad avere un numero alterato delle diottrie e vengono affrontati con lenti compensative per riportare il fuoco nella posizione corretta.



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