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A seconda dei vari tipi di porpora, abbiamo diverse manifestazioni della malattia. Le petecchie rossastre e violacee, infatti, formano sulla cute delle zone arrossate, di estensione variabile. Grazie alla digitopressione o alla vetropressione, si possono facilmente isolare le chiazze purpuriche dai semplici eritemi. Se, in quest'ultimo caso, la pressione di un dito sulla cute infiammata genera la ritrazione della macchia, in presenza di episodi purpurici, le lesioni derivano dallo stravaso del sangue dai vasellini. Quindi, anche facendo pressione sulla porzione di cute interessata, il colore della chiazza rimane sempre lo stesso. Petecchie, chiazze ed ecchimosi derivanti da porpora possono avere dimensioni differenti ed estendersi su di una superficie cutanea anche piuttosto vasta. Se gli episodi di porpora infiammatoria sono facilmente individuabili, avvertibili al tatto e alla vista, la porpora di tipo non infiammatorio, non solo è asintomatica, ma non presenta lesioni apprezzabili.
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Differenti per forme e dimensioni, le porpore possono manifestarsi in centinaia di varianti differenti. La porpora trombocitopenica, dovuta a una decisa diminuzione delle piastrine, può derivare da un'inclinazione al tabagismo, all'alcolismo, da una prolungata assunzione di farmaci diuretici, estrogeni o di tipo chemioterapico. Oltre a ciò, la porpora trombocitopenica può essere generata da anemia megaloblastica, da cirrosi epatica, da una leucemia particolarmente aggressiva e da tutte quelle malattie autoimmuni che portano alla distruzione degli autoanticorpi. La porpora vascolare, invece, vede una spiccata pluralità di malattie, sia congenite sia secondarie, insorgenti in casi particolari. Tra le malattie congenite responsabili della porpora abbiamo la sindrome di Marfan e la sindrome di Ehlers-Danlos mentre, tra le cause secondarie di porpora vascolare, si annovera la crioglobulinemia, la fragilità vasale, come nel caso dello scorbuto o delle malattie del tessuto connettivo, il morbo di Cushing, l'ipertensione capillare, a seguito di vomito, diarrea e tosse prolungata, infezioni di tipo batterico o fattori psicogeni, quali ansia, ossessioni e disturbi isterici e maniacali.
Per diagnosticare correttamente un episodio di porpora, il medico può affidarsi all'osservazione diretta delle lesioni cutanee. Qualora le lesioni non siano facilmente apprezzabili, occorre un esame clinico più approfondito. Il medico può sottoporre il paziente a una serie di analisi, tra cui quelle del sangue, per valutare la presenza di immunocomplessi o anticorpi. Nei casi più gravi, inoltre, il medico potrebbe decide di sottoporre il paziente a una biopsia per osservare il tipo di infiammazione e lo stato effettivo delle necrosi. Il trattamento medico varia a seconda della causa che scatena la malattia. Mentre per le infezioni batteriche si raccomanda l'uso di antibiotici, in caso di virus si ricorre ai farmaci antivirali. Infine, se i pazienti affetti da porpora psicogena possono essere trattati con ansiolitici o farmaci antidepressivi, chi soffre di riduzione piastrinica, può trovare beneficio con l'assunzione di glucocorticoidi o con la somministrazione di immunoglobuline.
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