Mononucleosi incubazione

Mononucleosi e cenni storici sul virus

La mononucleosi infettiva è una malattia virale e molto contagiosa trasmessa attraverso la saliva e causata dal virus di Epstein-Barr (EBV). Il decorso in genere è acuto, di circa 4-6 settimane, anche se sono possibili casi di malattia asintomatica. Tale patologia fu riconosciuta per la prima volta in alcuni pazienti del John Hopkins Hospital nel 1920 anche se a quel tempo il virus non era ancora stato individuato; esso infatti venne isolato nel 1964 ma solo nel 1968 si capì l'associazione con la malattia. L'EBV prende il nome dai due ricercatori che lo individuarono scoprendo in seguito che tale microrganismo non portava sempre a manifestazioni patologiche e che molto spesso la popolazione colpita non riusciva a distinguere la mononucleosi da altre più comuni affezioni del tratto respiratorio.
Malattia del bacio: trasmissione tramite saliva.

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Incubazione, sintomi e convalescenza della malattia del bacio

Striscio di sangue con linfociti B (in blu).<p /> La mononucleosi si trasmette per via orale attraverso principalmente gli scambi di saliva (non a caso è detta gergalmente Malattia del bacio) ed è causata da un virus i cui bersagli sono i linfociti B del tessuto orofaringeo (cellule mononucleate, da qui il nome). Circa 30-60 giorni dopo il contagio sopraggiungono i primi sintomi (che possono essere anche gli unici soprattutto negli adulti): febbre, astenia, cefalea. A tutto questo si associano faringiti, tonsilliti, disfagia e placche. L'ingrossamento ed il dolore dei linfonodi è sempre presente ma può sopraggiungere a livello cervicale, ascellare e inguinale o solo in alcuni di questi. Il quadro clinico, nel 50% dei casi, è completato da splenomegalia, epatomegalia e ittero. Per evitare complicanze come la rottura della milza è bene evitare per almeno un mese le attività sportive.


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Guarigione e cura del virus

Pus nelle cripte tonsillari.<p /> Una cura specifica contro il virus di Epstein-Barr non esiste. L'utilizzo di antibiotici viene prescritto solo nel 20-30% dei casi poiché può avere effetti nocivi come reazioni simil-allergiche. Escludendo i casi di rottura della milza la morte sopraggiunge per gravi e rare complicanze come epatite fulminante o miocardite virale. Nella maggior parte dei casi però la malattia regredisce spontaneamente nel giro di 4-6 settimane. Il virus in realtà però non viene debellato dal nostro organismo e rimane pertanto latente e nascosto. Nel 90% dei pazienti che sono stati infettati è riscontrabile infatti una costante eliminazione del virus attraverso la saliva per circa un anno ma, anche dopo, la si riscontra a intervalli saltuari per tutta la vita come dimostrato dal 20-30% dei prelievi di saliva effettuati.


Mononucleosi incubazione: Dati statistici e malattie associate al virus

controllo tonsille Se si considera la popolazione adulta circa il 90% delle persone risulta infetto dal virus e ne possiede gli anticorpi. Nei paesi industrializzati i picchi di viremia si riscontrano soprattutto durante l'adolescenza, tra i 15 e i 25 anni; più frequente nei bambini invece è la mononucleosi nei paesi in via di sviluppo. Nel 75% dei casi, tale malattia si manifesta nella sua forma tipica, acuta, mentre nell'età adulta è più frequente la forma lieve, confondibile e spesso quasi asintomatica. Alcune malattie associate spesso alla mononucleosi sono il linfoma di Burkitt, quello di Hodgkin e quello ai linfociti B. Inoltre, è stata dimostrata una forte correlazione tra malattie autoimmuni (come artrite reumatoide, rettocolite ulcerosa, sclerosi multipla) e mononucleosi, la quale concorrerebbe al mantenimento dello stato pro infiammatorio.



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