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 Si tratta di una disciplina per alcuni versi simile al mezzofondo prolungato, con l'aggiunta di un elemento caratterizzante: l'imprevedibilità del percorso, assente sulle gare in pista. Quando si affronta una gara di corsa campestre ci si deve aspettare di tutto: ci si può trovare di fronte alla neve, al fango, all'acqua o a un terreno sassoso e sconnesso, disseminato di ostacoli imprevedibili. Un atleta non deve quindi essere dotato di sola potenza aerobica, ma anche di una grande resistenza muscolare e psicologica, e della capacità di affrontare diversi ritmi in un'unica corsa, con variazioni repentine. Non esiste un tempo, ma la gara viene combattuta tutta contro gli avversari: ecco che un'altra dote importante per chi vuole intraprendere questa disciplina è quindi una certa competitività. 
 
 Una buona preparazione per una gara di corsa campestre deve contemplare diverse tipologie di allenamento. In primo luogo, è necessario migliorare la potenza aerobica tramite, ad esempio, sedute di fondo di una ventina di chilometri su terreni collinari. Durante queste sessioni la velocità deve andare progressivamente aumentando. Possono risultare molto utili anche le ripetute di 1 o 2 km con recupero breve, da effettuare su fondi campestri. Le ripetute sono efficaci anche per migliorare la velocità. Per evitare spiacevoli infortuni è necessario scegliere le scarpe giuste. Va detto che nelle competizioni campestri è in genere obbligatorio usare scarpe chiodate, quindi è bene prendervi confidenza già durante gli allenamenti. I chiodi vanno dai 15 mm per i fondi pesanti ai 9 mm per quelli erbosi.
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