Chi è in sovrappeso ha molto grasso corporeo le cui cellule adipose producono molta leptina. Pertanto il cervello dovrebbe sapere che c'è un deposito di grasso a cui l'organismo può attingere e non dovrebbe desiderare altro cibo. Il problema è che nelle persone obese o in sovrappeso, si determina una condizione di resistenza ad essa, per cui il corpo non ascolta il messaggio di sazietà e l'ormone non è più in in grado di stimolare il metabolismo o sopprimere l'appetito. Questa particolare condizione di squilibrio rende difficile se non impossibile la perdita di peso. Oggi si ritiene che la resistenza alla leptina sia la principale anomalia biologica causa dell'obesità: quando il cervello non riceve il segnale di sazietà pensa erroneamente che stiamo morendo di fame, che dobbiamo mangiare di più e risparmiare energia. Questo ci spinge anche ad essere più pigri e a bruciare meno calorie.
Quali sono le cause della resistenza alla leptina? Esse vanno cercate in primo luogo in uno stile di vita tipicamente moderno: il cibo spazzatura, la mancanza di esercizio fisico, un alto livello di stress e la mancanza di sonno sono tutti fattori che, come hanno dimostrato gli scienziati, sarebbero in diretta relazione con questo squilibrio biochimico. Quest'ultimo, inoltre, viene determinato da uno stato di infiammazione nell'ipotalamo, dall'elevata presenza di acidi grassi liberi nel sangue, e infine da un'eccessiva quantità di leptina nell'organismo che provoca una mancanza di sensibilità all'ormone. Si verifica pertanto un circolo vizioso: le persone con maggiore grasso corporeo ne producono una quantità così eccessiva da renderle resistenti all'ormone e dunque meno in grado di perdere peso.
E' possibile contrastare la resistenza alla leptina cominciando a cambiare il nostro stile di vita. Prima di tutto andrà ristabilito un ritmo circadiano, con un equilibrio tra sonno e veglia che eviterà di consumare pasti durante la notte. Va inoltre limitato il più possibile il consumo di grassi saturi e di carboidrati responsabili dell'infiammazione dell'ipotalamo che determina la resistenza alla leptina. Ridurre il consumo di grassi saturi e carboidrati servirà a diminuire il livello di acidi grassi e di trigliceridi nel sangue. Andrà invece aumentato il consumo di fibre e soprattutto di proteine, a cominciare dalla mattina a colazione. Da preferire, inoltre, gli alimenti ricchi di acidi omega-tre, presenti soprattutto nel pesce, che alleviano l'infiammazione e combattono la resistenza all'ormone. Infine, introdurre nella routine giornaliera dell'esercizio fisico, sarà fondamentale per risvegliare il metabolismo.
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